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L'attività fisica in climi caldi

körperliche Aktivität bei heißem Wetter

La disidratazione dell'organismo può impedire la sudorazione con gravi conseguenze per la salute.

Il meccanismo della termoregolazione - Esiste nel nostro cervello un centro nervoso, il "centro termoregolatore", che - come dice il termine stesso - ha la funzione di tenere sotto controllo la temperatura corporea: ogni volta che, per qualsiasi ragione, il nostro corpo si scalda o si raffredda troppo, questo centro fa scattare dei meccanismi per cui il calore in eccesso viene smaltito e viceversa. L'attività del centro termoregolatore è incessante poiché i nostri organi, cuore, polmoni ecc., anche quando lavorano "al minimo" (per esempio quando dormiamo) non smettono mai di produrre calore. Quando si fa dell'attività fisica, poi, il calore prodotto dal lavoro muscolare fa aumentare notevolmente la temperatura interna, che può salire fino a 41° - 42°C e, a seconda delle condizioni ambientali, l'organismo è più o meno facilitato nel riuscire a disperdere il calore in eccesso. L'ambiente esterno può infatti essere tale da determinare esso stesso un aumento della temperatura corporea. Il concetto è, in sintesi, questo: se c'è il sole e fa caldo l'organismo tende ad assorbire calore e quanto più l'aria esterna è umida tanto più è ostacolata l'evaporazione del sudore e, quindi, la dispersione del calore accumulato. I meccanismi attraverso i quali questa dispersione può avvenire sono quattro:
convezione, conduzione, irraggiamento (o irradiazione) ed evaporazione. I primi tre, però, sono processi secondo cui il nostro corpo può anche assorbire calore dall'esterno, oltre che perderlo.
Si dice che è avvenuto un passaggio termico per conduzione quando il calore viene scambiato tra due elementi a contatto diretto. Per esempio quando si ha caldo e ci si immerge nell'acqua fresca la nostra pelle cede calore all'acqua per conduzione; questo provoca un immediato abbassamento della temperatura cutanea.
L'irraggiamento, invece, è uno scambio di calore tra due superfici che si fronteggiano e consiste nel passaggio di energia elettromagnetica (radiazioni) dall'una all'altra. È in questo modo che ci arriva il calore del sole, per esempio.
La convezione, infine, è il meccanismo secondo cui il calore passa, per conduzione, da un corpo ad un fluido - liquido o gas - che scorre sulla sua superficie. Con la convezione il calore viene scambiato molto più rapidamente poiché il fluido che va a contatto con il corpo viene cambiato non appena si scalda e il passaggio di calore è tanto maggiore quanto maggiore è la differenza di temperatura tra i due corpi a contatto. È questo il principio secondo cui funzionano i ventilatori: l'aria viene mossa dalle pale dell'apparecchio in modo che quella a contatto con il corpo venga continuamente rinnovata. Come si è già detto, conduzione, convezione e irraggiamento sono passaggi che possono avvenire in entrambi i sensi. Il fatto che sia il corpo a scaldare l'aria (o l'acqua) o viceversa dipende da una ben precisa legge fisica che dice che il calore passa sempre dal corpo a maggiore temperatura a quello a minore, fino a quando non si raggiunge una situazione di equilibrio e cioè quando i due corpi arrivano ad avere temperatura uguale. Questa è la ragione per cui, quando fa molto caldo, si fa più fatica a fare dell'attività fisica: se si corre sotto il sole di agosto, per esempio, la temperatura corporea sale, sia per il calore prodotto dal lavoro muscolare, sia per il calore irradiato dal sole. Inoltre, la dispersione termica che può avvenire per convezione è ostacolata dal fatto che l'aria è molto calda. Il meccanismo grazie al quale può essere smaltito l'eccesso di calore è, dunque, principalmente l'evaporazione. È molto importante, però, che l'aria dell'ambiente circostante sia secca, altrimenti anche l'evaporazione diventa difficoltosa. La sudorazione, infatti, fa abbassare la temperatura corporea soltanto se l'acqua contenuta nel sudore può evaporare.

Le "crisi" di chi si allena al caldo - Quando si fa un'attività fisica che viene protratta molto a lungo - come lo jogging, per esempio - in un clima molto caldo si può andare incontro ad alcuni pericoli. Si può, infatti, sudare moltissimo - con il sudore si possono perdere anche molti litri d'acqua! - e, se non si beve, si rischia la crisi da disidratazione alla quale fa subito seguito la crisi da ipertermia. La disidratazione dell'organismo impedisce, infatti, un'ulteriore produzione di sudore: si ha molto caldo, ma non si suda più, la pelle diventa asciutta, si ha una sensazione di caldo e freddo insieme, si può avere nausea e perdere il senso dell'equilibrio. La mancanza di sudorazione in queste condizioni impedisce all'organismo di riuscire a smaltire il calore in eccesso, per cui, se l'allenamento non viene al più presto interrotto e non si beve, la temperatura continua a salire fino a dare luogo alla crisi da ipertermia, superando il livello di guardia dei 41° - 42°C. Al di sopra di questo valore la temperatura può provocare gravi danni al sistema nervoso e condurre persino alla morte. Si presenta una situazione simile a quella del collasso: la pressione del sangue si abbassa, il battito cardiaco aumenta di frequenza e si avverte una sensazione di grande debolezza che arriva fino allo svenimento.
Un altro pericolo è quello del cosiddetto "colpo di sole": i raggi del sole che colpiscono la testa direttamente e a lungo possono danneggiare il sistema nervoso centrale, dando luogo a sintomi che vanno dal mal di testa fino alle allucinazioni e al coma. Tutti questi pericoli possono, comunque, essere evitati usando degli accorgimenti anche molto semplici. Soprattutto, quando si suda molto, è importante bere molto. In commercio ci sono prodotti studiati appositamente per gli sportivi: si tratta di polveri che, sciolte in acqua, consentono di reintegrare nelle giuste proporzioni l'acqua e i sali minerali che si perdono con la sudorazione.

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