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Lavoro e sicurezza

sicurezza sul lavoro

Lo sviluppo dell'industria moderna ha accresciuto enormemente la nocività industriale provocata dall'azione dei più svariati agenti di tipo fisico e chimico.
La nocività industriale è andata sviluppandosi di pari passo con il moltiplicarsi dell'industria: i lavoratori si sono così trovati esposti a una serie di agenti (sostanze organiche e inorganiche, calore, vibrazioni, radiazioni, polveri, fumo, microonde ecc.) in grado di minacciare seriamente la loro salute.

Agenti chimici
- Sono moltissimi e ormai è difficile identificarli tutti anche perché talune sostanze considerate innocue diventano cancerogene una volta penetrate nel nostro organismo.
Il modo con cui le sostanze chimiche possono danneggiare il nostro organismo varia in relazione al tipo di agente: possono così agire per contatto diretto, inalazione, assorbimento transcutaneo. Anche le conseguenze variano, talvolta limitandosi alla pelle e mucose, sovente ledendo l'apparato respiratorio e gli organi interni. Numerosi solventi e diverse sostanze corrosive possono causare dermatiti corrosive primarie con comparsa di eritemi, vescicole, infiltrazioni cellulari. Quando le sostanze corrosive hanno una concentrazione elevata si possono avere
ustioni chimiche di varia gravità, che possono giungere sino alla comparsa della morte (necrosi) dei tessuti. Sostanze di questo tipo sono, in particolare, l'acido acetico, l'acido formico, l'acido lattico, l'acido solforico, l'acido cloridrico. La malattia professionale più frequentemente causata dall'azione di varie sostanze è la dermatite eczematosa o dermatite di contatto, in cui le lesioni presentano spesso un intenso prurito e la tendenza a ripetersi. Tale dermatite è provocata da una reazione di tipo allergico, conseguente a fattori prevalentemente chimici. Gli agenti responsabili della dermatite eczematosa sono molto numerosi e talvolta di difficile determinazione; fra i più frequenti sono da ricordare i derivati del cromo, la trementina, i derivati del nichel, del cobalto, il formolo, la parafenilendiammina, le resine epossidiche con i relativi indurenti, l'anilina, il legname. Le localizzazióni più frequenti sono le mani, le dita, gli avambracci, le braccia, il volto, oppure localizzazioni multiple mani-avambracci-collo-volto-gambe.

Polveri e fumi - Sono tra gli agenti più diffusi, responsabili di alterazioni dell'apparato respiratorio che vanno dalla bronchite cronica, alla polmonite chimica (causata da fumi o polveri di metalli o loro ossidi quali il berillio, il manganese, il mercurio, il cadmio) all'edema polmonare. La persona colpita da queste intossicazioni presenta disturbi della respirazione (dispnea), tosse, febbre, un quadro di polmonite chimica e, alla fine, un enfisema periferico con formazione di bolle.

Pneumoconiosi - Si definisce tale la deposizione nei polmoni di polveri che possono essere inerenti o in grado di causare reazioni fibrose. Le più pericolose sono quelle di silice, asbesto, bauxite, berillio. Le più frequenti forme di pneumoconiosi sono:
•    Silicosi. Colpisce prevalentemente i minatori impegnati nelle lavorazioni dirette a ottenere granito, carbone, rame, oro, stagno. Possono ugualmente essere colpiti da questa malattia scalpellini, spalatori, ceramisti. In genere, dopo 10-15 anni la malattia si cronicizza, | causando una fibrosi (alterazione del tessuto connettivo). I sintomi che si manifestano per primi sono costituiti da dispnea, tosse secca, dolori al torace, intensa sudorazione durante la notte, emissione, attraverso la bocca, di sangue proveniente dai polmoni (emottisi).
•    Asbestosi. È causata dall'inalazione di polveri di asbesto, che si presentano sotto forma di fibre piuttosto grossolane. La malattia insorge, generalmente, dopo che un individuo è vissuto per almeno 15 anni in un ambiente ricco di queste polveri. I sintomi sono rappresentati da tosse e dispnea. Se l'esposizione supera ì 20 anni, si può avere la comparsa di un carcinoma polmonare che, in questi soggetti, presenta una frequenza 10 volte maggiore che nei soggetti non esposti.
•    Berilliosi. Insorge in conseguenza dell'inalazione di fumi di ossido di berillio. È una malattia molto grave: taluni pazienti possono morire entro due sole settimane, in altri la malattia assume un decorso cronico (berìlliosi polmonare cronica) contraddistinto da stanchezza, dispnea, dimagramento, infiltrazione polmonare bilaterale. Successivamente i polmoni presentano un enfisema (dilatazione degli alveoli polmonari) e poi una fibrosi diffusa.
La malattia colpisce i lavoratori addetti all'estrazione del berillio dai suoi sali minerali o che siano a contatto con berillio puro. Anche quelli che superano completamente la berilliosi, presentano sempre alterazioni, pur lievi, del quadro radiologico polmonare.
•    Talcosi. È causata da una impurità (tremolite) presente nel silicato di magnesio (talco). Provoca una fibrosi polmonare.
•    Siderosilicosi. E provocata dall'ossido di ferro associato a una forte percentuale di polvere di silice. Si osservano alterazioni di tipo simile a quelle rilevabili nei minatori di carbone.

Gas e vapori - Possono causare diversi effetti: cutanei, perché giungono a immediato contatto della cute, respiratori (attraverso la respirazione), circolatori e generali (per il passaggio, tramite gli alveoli polmonari, nel sangue e quindi nei vari organi e sistemi). Gli effetti consistono in bruciori, dolore, reazione spastica dell'albero bronchiale, comparsa di bronchiti acute e croniche. Talune sostanze, poi, come le aromatiche, sono anche in grado di svolgere un'azione cancerogena a livello della zona di contatto.

Rumori, vibrazioni, radiazioni visibili - I fenomeni patologici causati dal rumore sono legati alla sua intensità, frequenza, tempo di esposizione, ma hanno molta importanza anche la struttura individuale e l'età; inoltre, il rumore continuo si tollera meglio di quello discontinuo. Il danno all'udito dei lavoratori esposti a forti rumori è lentamente progressivo. Dapprima si ha un fenomeno di adattamento uditivo, con un transitorio aumento della soglia di sensibilità uditiva. Segue poi un calo della capacità dell'udito registrabile soltanto strumentalmente. In seguito sorgono difficoltà anche nell'udire le voci normali e si ha quella che viene definita "sordità uditiva".
La patologia da vibrazione può essere provocata da due fenomeni differenti: vibrazioni che interessano tutto il corpo, a cui vengono trasmesse dal suolo o da un sedile, e vibrazioni che sono trasmesse al tratto mano-braccio-corpo da un utensile (martelli, perforatrici automatiche ecc.). Il primo tipo di vibrazioni è legato all'uso di veicoli industriali: sono a bassa frequenza e causano un aumento del ritmo cardiaco, dei parametri pressori, della frequenza respiratoria, una modificazione del tono neuromuscolare, disturbi visivi, accumulo dell'acido lattico nei muscoli.
I disturbi legati al secondo tipo di vibrazioni (a frequenza più elevata) sono soprattutto di tipo circolatorio periferico (malattie di Raynaud dei lavoratori con martello pneumatico), alterazioni a carico delle articolazioni e della struttura ossea, insonnia, indebolimento, mal di testa, disturbi digestivi, cardiaci ecc. Altre notevoli fonti di disturbo sono le radiazioni visibili, cioè la luce: una illuminazione inadatta causa gravi disturbi visivi, che possono giungere sino alla fotofobia (intolleranza alla luce), indebolimento dei muscoli oculari con difficoltà a conservare l'accomodazione (cioè la messa a fuoco del cristallino in funzione come una lente), mal di testa persistente. La riduzione della capacita di concentrazione e l'affaticamento visivo sono responsabili del verificarsi di numerosi incidenti. Nel campo del "laser" e delle "microonde" gli organi più esposti sono l'occhio (cataratta) e gli organi riproduttori, con comparsa di casi di sterilità. Anche le radiazioni infrarosse (saldatori ad arco, forni, corpi incandescenti) possono fare comparire una cataratta. Uguali, ma più gravi, le lesioni legate all'esposizione a radiazioni ultraviolette.

Solventi, plastificanti, metalli - Possono causare gravi intossicazioni principalmente a livello del sistema nervoso centrale e periferico. Caratteristica, a questo livello, l'azione del solfuro di carbonio, un solvente molto usato nella industria delle fibre artificiali, che si esplica in particolare sul sistema nervoso centrale, dove provoca encefalopatie molto simili a quelle arteriosclerotiche da cui si differenziano soltanto perché l'insorgenza di questa forma morbosa si verifica in età assai più giovanile rispetto a quella dell'insorgenza dell'arteriosclerosi normale. Nel sistema nervoso periferico, il solfuro di carbonio causa uno stato di infiammazione che si manifesta con quadri di nevrite agli arti inferiori, paralisi di tipo flaccido, cioè non spastico, disturbi della sensibilità.
Il mercurio attacca il cervelletto e i nuclei della base, strutture del cervello che svolgono una funzione di coordinamento dei movimenti. Le conseguenze sono costituite da disturbi ai movimenti, tremori, mancata capacità nella coordinazione.
L'intossicazione da piombo (saturnismo) si manifesta con comparsa di un'anemia conseguente ad alterazione e distruzione dei globuli rossi (emolisi), disturbata circolazione del cervello, con insorgenza di una particolare encefalopatia (saturnina), lesioni renali.

Patologia agricola - Deriva da situazioni ambientali, dall'uso di determinate attrezzature, dall'azione di particolari prodotti naturali (per esempio la lavorazione del mosto), di concimi, di conservanti, di antiparassitari, di pesticidi ecc. Le malattie più frequenti presenti nel mondo agricolo sono costituite da arteriosclerosi (legata anche a un'alimentazione inadatta e a eccessivi sforzi fisici), ipertensione, bronchiti, polmoniti acute. Per quanto si riferisce alla struttura ossea, le forme morbose prevalenti sono le forme artritiche, le reumatiche, i traumi, anche di lieve entità (microtraumi). L'apparato gastrointestinale presenta i maggiori disturbi a livello del fegato e del pancreas: anche in questo caso, le cause sono soprattutto alimentari (alimentazione inadeguata o troppo abbondante o troppo scarsa, senza alcun orario preciso), fisiche (fatica eccessiva), oppure associate a un eccessivo consumo di bevande alcoliche. Di particolare importanza nel mondo agricolo è anche il problema legato alla fatica giacché l'agricoltore è costretto ad attività legate all'andamento delle stagioni per cui ci sono interi periodi in cui il lavoro diviene praticamente incessante.

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