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La gravidanza

pancione
Per un normale sviluppo fisico e psichico del feto è indispensabile soddisfare in modo equilibrato le accresciute esigenze nutritive della gestante.
Tecnicamente, la gravidanza è il periodo che va dalla fecondazione della cellula uovo sino al parto. La durata media è di 270 giorni. Esistono tuttavia parti prematuri o ritardati. Durante questo periodo l'organismo subisce profonde modificazioni sia locali (organi genitali) che generali.
La prima e più immediata di tali modificazioni riguarda la scomparsa delle mestruazioni, tuttavia anche le mammelle subiscono cambiamenti molto precoci (sin dai primi giorni). Le ghiandole mammarie si ingrossano, la donna avverte un senso di pesantezza mentre si fanno evidenti delle piccole sporgenze presenti nell'areola. Capezzolo e areola divengono più scuri.
L'attività ormonale è intanto responsabile dei cosiddetti
fenomeni gravidici, marcati soprattutto entro i primi tre mesi: nausea, vomito, capogiri, sensazioni di stanchezza, facile sonnolenza.
La vulva presenta modificazioni locali consistenti soprattutto in un'accentuata pigmentazione e in una imbibizione dei tessuti delle grandi e piccole labbra. La vagina subisce un ingrossamento delle zone muscolari e del connettivo. Verso il terzo e il quarto mese, lo sviluppo dell'utero provoca modificazioni nel corpo femminile tali da rendersi visibili anche all'esterno.
Con il progredire della gravidanza tutti gli organi vengono direttamente interessati dal "superlavoro": cuore, reni, fegato, apparato respiratorio, sistema ormonale devono accrescere la loro attività per fronteggiare le esigenze del feto, sostanzialmente legate alla sua necessità di alimentazione, formazione di nuove strutture corporee ed eliminazione dei suoi prodotti di rifiuto.
Partendo da questi presupposti si può ritenere un aumento durante la gravidanza di 10-12 chilogrammi del tutto normale.
Lo sviluppo del feto implica la necessità di una cura particolare nell'alimentazione materna, sia per la quantità che per la qualità. Numerose ricerche hanno ormai dimostrato senza ombra di dubbio che una malnutrizione materna influisce gravemente non solo sullo sviluppo fisico del futuro bambino, ma anche su quello psichico, giacché i figli di donne malnutrite presentano una circonferenza cranica e quindi una massa cerebrale inferiori a quelle dei bambini di madri normonutrite.
Fin dall'inizio della gravidanza si dovrebbe aumentare gradatamente la dieta giornaliera normale. Soprattutto importante deve essere l'apporto in proteine che deve raggiungere il valore di un grammo e mezzo per chilo corporeo. Inoltre, la metà di questa quota deve essere costituita dalle cosiddette proteine nobili (latte, carne, uova).
Anche i grassi devono arrivare a un livello di circa un grammo e mezzo al giorno, di cui la maggior parte costituita da grassi vegetali.
Molto importanti per una corretta alimentazione materna sono anche le vitamine. Fra queste sono essenziali:
la vitamina K (antiemorragica), contenuta nel fegato di maiale e nei pomodori. Viene utilizzata per prevenire il rischio di complicazioni emorragiche soprattutto nei neonati ;
la vitamina A, importante per la fecondità e l'allattamento. Si trova nell'olio di fegato di merluzzo e nei grassi animali;
la vitamina B (insieme di varie vitamine: B1, B2, B6, acido pantotenico, nicotinico e altri). Può essere utile per la prevenzione dell'anemia megaloblastica; la vitamina C, importante per prevenire le malattie infettive e le lesioni dei tessuti ossei e dentari (limoni freschi, pomodori, cavoli, pompelmi); la vitamina D, che favorisce la crescita delle ossa e dei denti. È contenuta particolarmente nel burro, nelle uova, nel fegato, nell'olio di fegato di merluzzo e di tonno;
la vitamina E, detta anche della fecondità. La si rileva nella carne, nel pesce, negli spinaci, nella lattuga, nei legumi, nell'olio di semi di frumento. Per quanto riguarda i sali minerali per un normale sviluppo dell'organismo fetale e la salute della madre sono soprattutto rilevanti il calcio (latte, latticini, asparagi ecc.) per le ossa e la coagulazione del sangue; il fosforo (proteine, lipidi) per lo sviluppo delle ossa; il ferro (vegetali e animali) per prevenire l'anemia; rame, per la riproduzione dell'emoglobina e l’eliminazione dell'anemia; iodio, per il metabolismo organico; manganese, per lo sviluppo corporeo, la riproduzione e l'allattamento.


Menù per la gravidanza

È unanimemente accertato che lo stato nutrizionale durante la gestazione giochi un ruolo di fondamentale importanza per la salute della donna e del nascituro. Le modificazioni organiche cui è sottoposta la madre e le necessità di sviluppo del feto provocano una richiesta supplementare in nutrienti non solo a livello quantitativo, ma soprattutto qualitativo. Non vi è però nessun fondamento nell'affermazione: "bisogna mangiare per due", che può cagionare un eccessivo aumento di peso. L'incremento ponderale dovrebbe oscillare attorno agli 8-12 kg massimo ed avere un aumento graduale. Nel 1° trimestre il peso acquisito deve essere quasi nullo, circa 1 kg e 1/2, 2 kg, dopo i tre mesi un aumento di circa 1 kg e 1/2 al mese viene ritenuto ottimale e fisiologico. Per mantenere questi valori è opportuno ricorrere ad un supplemento calorico non eccessivo attorno alle 100-150 calorie nei primi 3 mesi, raggiungendo le 250-350 calorie negli ultimi 3 mesi. Questo periodo finale della gestazione è infatti quello più delicato ed errori nutrizionali sono determinanti nel favorire sia ritardi nello sviluppo fetale, sia eventuali complicazioni da parto. A livello di nutrienti pare necessario fornire alla gestante alimenti proteici di buona qualità e soprattutto il più possibile variati e ricavati non solo da alimenti animali ma anche da quelli vegetali (un regime dietetico vegetariano è senz'altro uno dei più indicati). Il ricorrere prevalentemente a dosi elevate di latte, non è consigliabile perché si finirebbe con l'eccedere in proteine e calorie; 1 o 2 bicchieri di latte in più al giorno, formaggi freschi, yoghurt, pesci, uova, carni di pollo, tacchino, coniglio, frutta secca, cereali e legumi, assunti in dosi corrette e ben combinati tra loro, possono benissimo coprire le necessità proteiche.

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